Tre coreografie di Gentian Doda, Nacho Duato e Jiri Kylián. Dirige l’Orchestra Alessandro Cadario.
La prima delle tre coreografie è “Sin lo cual no” del coreografo albanese Gentian Doda, su musiche di Joaquín Segade. Il Corpo di ballo vedrà i ballerini passare dall’immobilità forzata alla frenesia, a volte muovendosi insieme come ingranaggi di una gigantesca macchina, a volte chiusi ognuno come in un proprio personale delirio. La musica, che utilizza anche rumori industriali, accentua la visione di una umanità dominata dalle macchine.
È invece la natura al centro di Duende con la coreografia di Nacho Duato, su musiche di Claude Debussy. Con il termine “duende” si intendono in spagnolo gli elfi, esseri magici che abitano la natura e la animano con i loro scherzi e le loro capriole, trasportando il pubblico in un mondo fatato, dove le leggi ordinarie della vita umana perdono di potere e significato.
Alle più intellettuali e spiritose risorse dell’umanità, incarnate nel secolo dei lumi e nella musica settecentesca, fa invece allusione ‘Sechs Tänze’ su coreografia del Ceco Jiri Kylián, costruita sulle musiche delle Sei danze tedesche di Wolfgang Amadeus Mozart.